Museo Belliniano
9 Ott

Catania, cinque weekend per Le Vie dei Tesori

Una tomba di epoca romana del tutto sconosciuta, botteghe d’arte, gallerie segrete, cripte e grotte, musei gioiello, chiese e la pinacoteca della Città Metropolitana. A Catania ha preso il via la quinta edizione delle Vie dei Tesori, che proseguirà fino al 30 ottobre. Variegate anche le esperienze: dai maestri d’ascia di una volta alle coltivazioni di funghi giapponesi nelle grotte laviche, dai giardini tropicali alle esperienze rurali in collina, all’ecoparco popolato da alpaca e tanti altri animali.

Grande novità dell’anno, una App agile e funzionale, scaricabile gratis, dove avere tutte le informazioni per vivere il festival, acquistare i coupon, avere in tempo reale le notifiche sull’ultimora. Cinque weekend, quindi, per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza”, che cerca di scrollarsi di dosso le restrizioni e le paure post pandemia.

IL PROGRAMMA 

Tra palazzi nobiliari e chiese, Catania è pronta a mettersi in mostra. Ci saranno cinque weekend per scendere nelle cavità formate dalla lava sotto la città, come nella grotta dell’Amenano o entrare alla Società Storica Catanese, dove si scoprirà la “stanza dei re” con documenti dal 1816 al dopoguerra. Dalla chiesa di santa Chiara, dove Verga ambientò “Storia di una capinera”, si passerà a Santa Maria di Gesù, che è uno scrigno di preziose opere d’arte. Da non perdere la Madonna con bambino di Antonello Gagini e il trittico di Antonello da Saliba. Dal Bastione degli Infetti voluto da Carlo V, che ospitò un lazzaretto seicentesco, al castello Ursino costruito da Federico II che ha resistito ad ogni calamità. Ritorna dopo tempo il Museo Belliniano nell’anno in cui si celebra il grande compositore catanese.

Le mani d’oro: quelle dei pupari storici, i Fratelli Napoli che apriranno il loro laboratorio; e le altre, di mastro Alfredo Guglielmino che alla bottega Cartura crea impalpabili delicatezze di carta. Alla Cappella Bonajuto vi parleranno di come Houel ne subì il fascino bizantino, nella cripta di Sant’Euplio, la storia del martire cristiano. Poi palazzo Asmundo di Gisira divenuto un albergo di charme, Palazzo della Cultura restaurato, l’Istituto Ardizzone Gioeni con il suo chiostro neogotico e una chiesetta con strani mosaici. Villa Manganelli con i suoi richiami liberty ideati dal Basile. Si ritorna ad ammirare i rimandi sfacciati al Rinascimento fiorentino di Palazzo Scuderi Libertini.

E una sorpresa attende chi deciderà di visitare l’ex industria delle calzature EGA, 850 metri quadrati, su tre livelli in stile Decò: un passaggio segreto conduce al piccolo teatro Dusmet dove hanno esordito Pippo Baudo, Pippo Pattavina, Leo Gullotta, Turi Ferro e Tuccio Musumeci. Si aggiunge in corso anche la Pinacoteca della Città Metropolitana. 

LE ESPERIENZE

Le esperienze sono il punto di forza del festival, un modo per riprendersi lo spazio, dedicando tempo a sé stessi. In città si visiterà per la prima volta una tomba romana di età repubblicana che sbuca da un garage sotto un complesso di ex case popolari costruito nel dopoguerra proprio su un’antica necropoli. Si raggiungerà anche piazza Scammacca, il primo mercato metropolitano della città, progetto di riqualificazione urbana e di recupero del territorio.

Previsti anche percorsi via mare – per tentare i fondali con un sub esperto, scoprire l’arte antica dei costruttori di barche Rodolico ad Acitrezza, o veleggiare guardando Ognina. Si potrà scoprire un angolo di paradiso sulla lava (il Parco Paternò) a Sant’Agata Li Battiati e condurre un percorso sensoriale tra rare piante tropicali e subtropicali. E ancora, visitare un parco esotico calato tra reperti antichi a Mascalucia o scoprire l’orto sostenibile e il frutteto biologico di Stanze in fiore. Oppure perdersi tra installazioni di arte contemporanea e bellezze naturali alla Fondazione La Verde La Malfa a San Giovanni La Punta. E ancora l’esperienza rurale a Trecastagni dove si proverà l’introvabile Donnavita, il liquore dell’Etna; la “raccoglitrice” e narratrice di nocciole di Linguaglossa.

 

LE PASSEGGIATE

Le passeggiate sono quattro: si ripercorrerà la storia della grande colata di lava che distrusse Mascali nel 1669; si raggiungeranno le bocche eruttive del lato sud dell’Etna; si scoprirà Trecastagni con un trekking urbano e si cuciranno i diversi film che hanno scelto Viagrande come set.

 

Da Villa Maria puoi raggiungere comodamente Catania in auto e in treno (la stazione ferroviaria dista pochissimi metri) in circa 20 minuti.